Superficie: 2905 ettari
Province e Comuni interessati: FERRARA - 2845 ha (Argenta), BOLOGNA - 41 ha (Imola), RAVENNA - 20 ha (Conselice)

Territorio confinante con IT4050022 ZSC-ZPS, con IT4060017 ZPS e con IT4070021 ZSC-ZPS

Il sito è incluso quasi interamente nel Parco regionale Delta del Po

Formulario

Formulario Natura 2000 del sito IT4060001 (PDF - 649.2 KB)

Note esplicative al formulario (PDF - 1.2 MB)

Enti gestori

Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità - Delta del Po

Strumenti di gestione

Misure Specifiche di Conservazione (PDF - 1.0 MB)

Misure Specifiche di Conservazione - Quadro conoscitivo (PDF - 4.5 MB)

Seleziona dal Riepilogo le Misure regolamentari del settore agricolo previste nel Sito e cartografate (visualizzabili in formato KMZ e scaricabili in formato SHP)

Descrizione e caratteristiche

Veduta aerea di Valle Santa. Foto Roberto Tinarelli, archivio personale

Il sito fa parte di un’area piuttosto ampia della provincia di Ferrara, l’unica che si incunea al di là del Reno tra le province di Bologna e Ravenna, ed è caratterizzato da biotopi relitti scampati alla bonifica. Vaste conche geomorfologiche con terreni prevalentemente limoso-argillosi di origine alluvionale, ospitavano fino al XVIII secolo le paludi di Argenta. L’area è stata oggetto di progressive opere di bonifica, inizialmente mediante la trasformazione delle paludi in risaie, poi nei primi decenni del ‘900 vennero impostate le casse di espansione di Campotto e Valle Santa. Tra il 1991 e il 2002, attraverso l’applicazione di misure agroambientali comunitarie finalizzate alla creazione e alla gestione di ambienti per la fauna e la flora selvatiche su seminativi ritirati dalla produzione, numerose aziende agricole hanno ripristinato zone umide, praterie arbustate e siepi in prossimità dei biotopi relitti. Cuore del sito sono le casse d’espansione (torrenti Idice e Sillaro) di Campotto e del Bassarone (circa 600 ha), di Vallesanta (circa 250 ha) e il Bosco del Traversante (circa 130 ettari), bosco igrofilo a sommersione saltuaria. Il sito comprende un tratto del fiume Reno (lungo 7,6 km) con le relative golene, tra l’impianto idrovoro Saiarino sul canale Botte e il ponte della Bastia, e tratti significativi dei torrenti Idice e Sillaro e dei canali Botte e Garda nei loro tratti confluenti nel Reno. Il 78% del sito ricade all’interno del Parco Regionale del Delta del Po, Stazione Campotto di Argenta (zona umida di importanza internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar), che peraltro contiene al suo interno l’Oasi di protezione della fauna “Valli di Argenta e Marmorta”. Alcune aree del sito sono interessate dal Progetto LIFE Natura “Ripristino di equilibri ecologici per la conservazione di habitat e specie di interesse comunitario”. Tra i siti planiziari dotati di rete ecologica (canali e corridoi naturali di vario genere) immersa in paesaggi sostanzialmente agrari, è questo uno dei più dotati di biotopi relitti, soprattutto del tipo umido stagnante, con compagini vegetazionali a idrofite (per esempio a Hippuris vulgaris) rimaste le uniche in regione. E’ per questo che particolarmente significativo diviene il controllo dei fattori perturbativi legati a flora e fauna esotiche d’invasione di fronte ai quali il sito risulta particolarmente vulnerabile. Il sito comprende sette habitat d’interesse comunitario: due prativi, di cui uno prioritario, tre acquatici molto caratterizzanti e due forestali; sono comunque sostanzialmente cinque (quelli forestali, due prativi e uno acquatico) a ricoprire complessivamente circa il 37% della superficie del sito, che ha una prevalenza generale dei tipi umidi e relativi margini.

Vegetazione

Ninfea bianca (Nimphaea alba). Foto Università di Ferrara, Mostra e Catalogo Biodiversità in Emilia-Romagna 2003

La copertura forestale è caratterizzata da isolati nuclei relitti ed assai degradati di boschi idrofili planiziali nelle due varianti, quella riparia a salici e pioppo bianco, spesso in filari e individui isolati, e quella allagata del Traversante a farnia, olmo campestre e frassino ossifillo. Tutta la compagine è giovane, in via di sviluppo, a tratti mescolata su piani diversi e invasa da robinia e sambuco; quasi mai si riscontra un sottobosco strutturato. Le specie rare presenti sono prevalentemente di bordura umida in competizione col canneto: tra queste figurano Thelypteris palustris, Cladium mariscus, Leucojum aestivum, Sagittaria sagittifolia, Oenanthe aquatica, Hottonia palustris, Senecio paludosus. Gli ambienti acquatici a vegetazione rizofitica sommersa sono caratterizzati da Myriophyllum verticillatum e Ceratophyllum demersum, non mancano plaghe a rizofite galleggianti come Nymphaea alba, Nuphar luteum, Nymphoides peltata e Polygonum amphibium. In una zona umida del Bosco del Traversante è nota la presenza, unica in regione, di un pascolo idrofitico di fondale basso e ricco in nutrienti a Hippuris vulgaris. La vegetazione erbacea degli argini, a prateria secondaria di Bromus erectus tendenzialmente arida, evolve in maniera differente a seconda della gestione cui viene sottoposta e presenta stazioni di orchidee rare in pianura come Orchis morio, O. tridentata e Ophrys sphegodes.

Fauna

Il Sito costituisce per l’avifauna acquatica una delle aree più importanti della regione e d’Italia. Sono segnalate complessivamente 58 specie di interesse comunitario, delle quali 21 nidificanti, e 143 specie migratrici, delle quali 70 nidificanti. E’ un sito con popolazioni nidificanti importanti a livello nazionale per Sgarza ciuffetto (50-60 coppie), Tarabuso, Moretta tabaccata, Mignattino piombato (200 coppie), e con popolazioni nidificanti importanti a livello regionale per Nitticora, Garzetta, Airone bianco maggiore, Airone rosso, Cavaliere d’Italia. Altre specie di interesse comunitario che nidificano regolarmente sono Tarabusino (10-20 coppie), Falco di palude (2-3 coppie), Albanella minore, Schiribilla, Voltolino, Sterna comune, Martin pescatore, Forapaglie castagnolo, Averla piccola, Avocetta, Fratino e Pernice di mare sono nidificanti irregolari. Tra le specie nidificanti non di interesse comunitario il sito ospita una delle più importanti popolazioni di Cormorano Phalacrocorax carbo sinensis dell’Italia continentale, la seconda popolazione italiana di Pittima reale e popolazioni significative di Canapiglia (15-20 coppie), Marzaiola (7-10 coppie), Mestolone (30 coppie), Moriglione. Il sito è particolarmente importante per la migrazione degli Acrocefalini ed i canneti ospitano regolarmente dormitori (Roosts) autunnali di Rondine (oltre 20.000 esemplari). Le zone umide all’interno del sito sono di rilevante importanza a livello regionale e nazionale per la sosta e l’alimentazione di Ardeidi, Rapaci, Limicoli e Anatidi migratori e svernanti. Nelle varie zone umide e nei canali all’interno del sito è diffusa la Testuggine palustre Emys orbicularis, specie di interesse comunitario, come l’anfibio Tritone crestato Triturus carnifex. L’ittiofauna comprende Lasca Chondrostoma genei e Barbo Barbus plebejus, inoltre è importante la presenza di Esox lucius, scomparso da interi bacini idrografici e di Tinca tinca, anch’essa in declino in Emilia-Romagna. Sono segnalate 4 specie di Invertebrati di interesse comunitario: Graphoderus bilineatus, il Lepidottero Lycaena dispar, legato agli ambienti palustri, il Coleottero Cerambyx cerdo e lo Scarabeo solitario Osmoderma eremita, specie prioritaria. Degna di nota la presenza dei Lepidotteri Apatura ilia, che frequenta soprattutto boschi radi e boschetti umidi di pianura, e Zerynthia polyxena.

Per saperne di più

Parco regionale Delta del Po

Flora del Ferrarese

Cartografia

Carta di dettaglio (PDF - 1.3 MB)

Inquadramento territoriale