IT4070027 - ZSC-ZPS - Bacino della ex-fornace di Cotignola e Fiume Senio
Superficie: 20 ettari
Province e Comuni interessati: RAVENNA (Cotignola)
Il sito è incluso nell'Area di riequilibrio ecologico Cotignola
Formulario
Formulario Natura 2000 del sito IT4070027 (PDF - 159.1 KB)
Enti gestori
Strumenti di gestione
Misure Specifiche di Conservazione (PDF - 89.9 KB)
Misure Specifiche di Conservazione - Quadro conoscitivo (PDF - 5.3 MB)
Descrizione e caratteristiche
Il sito è adiacente all'abitato di Cotignola e si divide in due aree distinte: la prima consiste in un lago di falda ("Lago dei Gelsi") originato in seguito ai lavori di scavo per materiali da fornace, ed è circondata a nord dal Parco urbano “A. Pertini” (che integra un secondo bacino dalle medesime origini), a sud dal Canale Emiliano Romagnolo, a ovest dalla via Ponte Pietra e a est da frutteti; la seconda è data dal tratto del fiume Senio che va dall'imponente chiusa settecentesca “la Chiusaccia” all’intersezione con il Canale Emiliano Romagnolo. Questo luogo è ricco di storia e tradizioni: gli argini principali sono ampi ed allargati; da qui si diparte, mantenendo la sinistra idrografica del Senio, il Canale dei Molini di Cotignola oggi abbandonato e qui doveva ergersi il medievale Castellaccio di Cunio. Lo specchio d’acqua della ex fornace ospita attorno al suo perimetro numerose specie vegetali autoctone igrofile che hanno potuto crescere indisturbate grazie a un abbandono dell’area da parte dell’uomo durato più di tre decenni. L’acqua, limpida tutto l’anno, proviene dalla falda freatica portata a giorno dagli scavi. Nel lago è interdetto l’accesso, e dunque anche l’attività venatoria e di pesca. DaI momento in cui è stata scoperta la falda, l'acqua ha invaso una parte boschiva composta da grandi pioppi neri e salici, che oggi formano un interessante biotopo sommerso, particolarmente adatto per il luccio che vi sopravvive. Sulla parte scoperta dei tronchi più grandi ancora eretti nidifica il picchio rosso (Dendrocopos major). La zona della Chiusaccia, mantenuta a prato da sfalcio semipermanente, contiene ulteriori tratti di vegetazione legnosa ripariale. Questo tratto del fiume Senio rappresenta un corridoio ecologico unico per il Comune di Cotignola, in quanto mette in collegamento due parchi regionali di prim’ordine: il Delta del Po e la Vena del Gesso. Si segnala, in questo ambito, la presenza di due importanti indicatori biologici quali il cobite comune (Cobitis taenia) e il gamberetto di fiume (Palaemonetes antennarius), d'altro canto si ricorda che il fiume Senio, nel suo percorso collinare ma non fino al tratto planiziale qui esaminato, è areale riproduttivo per il ghiozzo di ruscello (Padogobius nigricans). Le aree interessate comprendono cinque habitat di interesse comunitario: due d'acqua dolce, due prativi e uno forestale ripariale. Il sito nel suo complesso costituisce un’importante stazione per l’avifauna migratoria, trovandosi a metà strada tra le colline e le zone umide costiere, in una zona fortemente antropizzata. La gestione dell’area sarà orientata al recupero naturalistico attraverso soprattutto periodici controlli e azioni di contenimento della fauna e della flora alloctone. Una volta constatata l’efficacia del contenimento delle diverse specie alloctone, si potrà prevedere il ripopolamento delle specie locali partendo da quelle vegetali acquatiche.
Vegetazione
L'area vegetativa che circonda il lago (circa 1 ettaro) è ricca di prati incolti e folti cespugli di sanguinella (Cornus sanguinea), biancospino (Crataegus monogyna), carpino nero (Ostrya carpinifolia), pioppo bianco (Populus alba), acero campestre (Acer campestre) e salice (Salix alba). Le anse del fiume lasciano spazio ad ampi prati incolti e canneti, mentre negli argini interni crescono foreste a galleria di salice e pioppo bianco. In prossimità della Chiusaccia cresce in abbondanza Potamogeton natans. E' abbondante la flora avventizia, tra le specie invasive si segnalano l’acero americano (Acer negundo), bambù striscianti e alcuni esemplari di robinia. Negli anni passati sono state inserite numerose piante da frutto: gelsi, ciliegi, noci, noccioli, peri selvatici.
Fauna
Tra le specie locali da segnalare nel lago di falda, grande circa 1 ettaro e con profondità fino a 15 metri, ci sono anzitutto la testuggine palustre europea (Emys orbicularis), il luccio (Esox lucius quasi scomparso dalle acque emiliano-romagnole) e la tinca (Tinca tinca), tutti riproduttivi e, di fatto, isolati dalle acque circostanti. Intorno possono nidificare indisturbati numerosi passeriformi, mentre si cerca di favorire - attraverso la graduale rinaturalizzazione dell’area - il ritorno del moscardino (Muscardinus avellanarius), quasi scomparso dalla Bassa Romagna. In quest’area si trovano ancora numerose le lucciole (Lampyris noctiluca). Siccome il lago non comunica con altri specchi d’acqua, è possibile proteggere Emys orbicularis attraverso un controllo continuo di Trachemys scripta. Tale risorsa potrebbe rappresentare un’occasione, in futuro, per eventuali ripopolamenti, specialmente in aree meno controllabili come le zone umide del Parco del Delta del Po. Per quanto riguarda l’avifauna selvatica, sono presenti la garzetta (Egretta garzetta), l’airone cenerino (Ardea cinerea), la folaga (Fulica atra), il cormorano (Phalacrocorax carbo) e il germano reale (Anas platyrhynchos). Il torrente Senio, in particolare in zona Chiusaccia, oltre a dare rifugio a numerosi uccelli, è ancora oggi areale di riproduzione per il cobite comune Cobitis taenia, scomparso quasi ovunque dai corsi d’acqua di pianura. Vi si riproduce anche il gamberetto d’acqua dolce (Palaemonetes antennarius), è area di nidificazione per l’Averla piccola (Lanius collurio) e il Martin pescatore (Alcedo atthis). Per quanto riguarda la fauna esotica, si segnala in particolare la presenza di nutria (Myocastor coypus), con danni alle sponde e alla vegetazione acquatica, carpa erbivora o amur (Ctenopharyngodon idella), che con esemplari di grossa taglia rende vano ogni tentativo di ripopolamento di vegetazione palustre, gambero della Louisiana (Procambarus clarkii), minaccia per la vegetazione palustre e per la riproduzione delle specie autoctone, black bass (Micropterus salmoides), che con una consistente popolazione riduce drasticamente le possibilità di riproduzione del luccio e infine testuggine americana dalle guance rosse (Trachemis scripta elegans). Dalla sua introduzione (anno 2000 circa) si è registrato un drastico calo della popolazione della Emys orbicularis, che risente fortemente della competizione nonché di fenomeni di predazione diretta da parte della rivale americana.
Per saperne di più
Cartografia
Carta di dettaglio (PDF - 3.7 MB)