Parchi, foreste e Natura 2000

Cerambice a venature gialle

Cerambice a venature gialle (foto: E.Zappi)Ordine: Coleoptera - Famiglia: Cerambycidae

Acanthocinus xanthonereus  (Mulsant & Rey, 1852)

Geonemia: Specie endemica dell’Appennino italiano, conosciuta dall’Emilia-Romagna alla Calabria e anche per la Sicilia. La popolazione dell’Emilia-Romagna è la più importante dell’intero Appennino. Attualmente è rinvenibile solo in aree naturali protette.

Caratteri distintivi: Lunghezza del corpo tra 10 e 15 mm. Pronoto con due spine laterali. Antenne nel maschio lunghe una volta e mezzo il corpo. Corpo interamente rivestito da pelosità grigia, con sulle elitre numerose macchiette nere lungo la sutura elitrale, con tre nervature leggermente rialzate di colore giallo, interrotte da piccole macchie nere, e con due fasce trasversali nere più o meno nette che non raggiungono la sutura. I femori e la parte inferiore presentano una pubescenza uniforme. L’apice dell’addome della femmina è prolungato in un lungo ovopositore tubolare. Si riconosce dalle altre quattro specie appenniniche del genere Acanthocinus, per le venature gialle delle elitre, per le antenne di lunghezza modesta e l’assenza di punti glabri sulle parti inferiori.

Habitat: Foreste montane a faggio.

Biologia:
Xilofaga, la larva monofaga su faggio, Fagus sylvatica, e solo eccezionalmente su acero. Lo sviluppo avviene in un anno, sugli alberi morti di recente o nei tronchi freschi appena abbattuti. Generalmente gli alberi hanno grandi dimensioni. La larva compie lo sviluppo sotto la corteccia. Gli adulti compaiono in primavera e in estate sugli stessi alberi in cui si è sviluppata la larva ma anche su legname tagliato e accatastato.

Distribuzione e status in regione: E’ conosciuto in Emilia-Romagna per le province di Parma, Modena, Bologna e Forlì-Cesena ma solo per quest’ultima provincia sono noti reperti recenti, più precisamente per il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi e di Campigna. La popolazione regionale è alquanto isolata e pare in rarefazione.

Note tassonomiche
: La specie è variabile ma tali variazioni non hanno importanza tassonomica.

Curiosità
: Acanthocinus xanthonereus si sviluppa su latifoglie, di preferenza su faggio, mentre al contrario tutte le altre specie del genere vivono su conifere.

Interesse conservazionistico: Inserita tra le specie particolarmente protette della Legge Regionale 15/2006 “Disposizioni per la tutela della fauna minore in Emilia-Romagna”. E’ fortemente minacciata e perciò segnalata come “EN” in Ruffo & Stoch (2005), inoltre è un bioindicatore dello stato delle faggete.

Fattori di minaccia: Distruzione dell’habitat a causa dell’abbattimento delle vecchie piante e rimozione dal bosco degli alberi morti o deperienti di faggio.

Misure per la conservazione: Salvaguardia delle grandi piante vetuste, morte o deperite di faggio e di altre caducifoglie.

 

Revisione e aggiornamento nel 2010 a cura del Servizio parchi e risorse forestali in collaborazione con R.Fabbri

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ultima modifica 2012-10-16T11:39:00+01:00
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