Cerambice della quercia (foto: O.Casnati)

Ordine: Coleoptera - Famiglia: Cerambycidae

Cerambyx miles Bonelli, 1812

Caratteri distintivi: Specie con dimensioni corporee comprese tra 26 e 50 mm, più ridotte rispetto C. cerdo e C. welensii. Adulto con corpo allungato, bruno scuro e con l’apice delle elitre rossiccio. Il maschio ha le antenne che oltrepassano di poco in lunghezza l’apice delle elitre e ha i primi 4 articoli antennali parecchio nodulosi verso l’apice; mentre le antenne della femmina raggiungono appena la metà delle elitre. Il pronoto ha ai lati una spina. C. miles assomiglia a C. cerdo e C. welensii ma è più piccolo e con antenne molto più corte e il margine posteriore delle elitre arrotondato e senza spina.

Note tassonomiche: C. miles non presenta variazioni morfologiche importanti.

Geonemia: Distribuzione nord mediterranea. Segnalato di quasi tutta l’Italia. Ha distribuzione più meridionale rispetto C. cerdo.

Distribuzione e status in regione: Conosciuto nella regione Emilia-Romagna di varie province, ma sembra più saltuario nella porzione occidentale della regione. E’ una specie vulnerabile e con distribuzione in riduzione. è più rara delle altre specie dello stesso genere Cerambyx.

Habitat: Specie legata alla presenza di boschi di querce e altre latifoglie con vecchi alberi ma anche a parchi cittadini con querce. è presente maggiormente nelle zone pianeggianti e in collina ma giunge comunque fino ai 1000 m di altitudine.

Biologia: Specie xilofaga, con larva che si accresce entro i tronchi di grandi alberi vivi. Il ciclo biologico è molto simile a quello riscontrato per C. cerdo e C. welensii. La larva si sviluppa specialmente su querce ma si adatta più facilmente delle altre due specie di Cerambyx ad altre essenze come Carpinus e rosacee arboree come Prunus e Crataegus. L’adulto è attivo tra giugno e inizio agosto e lo si può rinvenire su tronchi, tra il fogliame delle piante ospiti, su frutta matura e su diversi fiori. Ha attività crepuscolare e notturna ma vola anche in pieno giorno.

Curiosità : I cerambici come C. miles possiedono dei veri e propri organi stridulatori che emettono uno stridio, sfregando il bordo posteriore dell'addome contro la base delle elitre.

Interesse conservazionistico: Inclusa tra le specie particolarmente protette della Legge Regionale 15/2006 “Disposizioni per la tutela della fauna minore in Emilia-Romagna”. è specie caratteristica, minacciata, in forte rarefazione per la scomparsa dei suoi ambienti di vita, le grosse querce e perciò segnalata come vulnerabile in Ruffo & Stoch (2005), inoltre è un bioindicatore dello stato dei querceti.

Fattori di minaccia: Distruzione dell’habitat a causa dell’abbattimento delle vecchie piante di quercia e altre latifoglie e rimozione dai boschi e parchi degli alberi morti o deperenti.

Misure per la conservazione: è un bioindicatore della maturità dell’ambiente boschivo, della presenza di vecchi alberi di latifoglie vivi. Siccome le querce secolari sono sempre più rare, per preservare le popolazioni residuali di longicorno è necessario adottare tecniche per conservare anche singoli vecchi alberi presenti in alberature, parchi e boschi, lasciando comunque in piedi i tronchi degli alberi vivi ma malandati. Occorre salvaguardare le grandi piante vetuste di quercia, anche se molto malandate, vietando l’uso della dendrochirurgia e del taglio “sanitario” sui vecchi alberi nei parchi, alberature e querce isolate.

Revisione e aggiornamento nel 2010 a cura del Servizio parchi e risorse forestali in collaborazione con R.Fabbri.