Parchi, foreste e Natura 2000

Cervo volante

Cervo volante(foto: A.Di Leo)Ordine: Coleoptera - Famiglia: Lucanidae

Lucanus cervus (Linnaeus, 1758)

Geonemia: Specie distribuita in tutta Europa, Asia Minore e Medio Oriente. In Italia è diffuso nel centro-nord fino all’Umbria e alla Campania.

Caratteri distintivi: E’ il coleottero europeo di maggiori dimensioni, con lunghezza nei maschi fino a 8,5 cm e nelle femmine fino a 6 cm; lunghezza minima 2,5 mm. Il corpo negli adulti è marrone molto scuro e il dimorfismo sessuale è uno dei più evidenti tra gli insetti, con il maschio dotato di mandibole molto sviluppate, invece molto ridotte e acuminate nelle femmine. I maschi di grandi dimensioni e con mandibole enormi sono molto rari; le differenze nella taglia sono dovute al minore o maggiore sviluppo larvale. La specie simile L. tetraodon si differenzia per avere il dente mediano delle mandibole dei maschi più ravvicinato alla base.

Biologia: La larva è xilofaga e si sviluppa nel legno morto delle ceppaie e radici delle vecchie piante, preferibilmente querce. Il periodo di sviluppo è di 4-8 anni. In autunno la larva matura lascia il legno e si trasferisce nel terreno dove costruisce una celletta, impastando terra con detriti di legno, e dove all’interno si impupa. Gli adulti compaiono tra giugno e luglio, vivono poche settimane e volano in prevalenza dal crepuscolo, con volo lento, goffo e rumoroso. I maschi utilizzano le mandibole nei combattimenti per allontanare i rivali. Pur presentando un aspetto bellicoso, gli adulti si nutrono soltanto di sostanze zuccherine come linfa e frutta matura.

Distribuzione e status in regione: E’ diffuso in regione con una certa continuità nei boschi di latifoglie dalla pedecollina alla media collina. Presente, ma molto raro, lungo le pinete litoranee e in alcune località emiliane di pianura. E’ in fase di rarefazione nelle località della prima collina e nella pianura.

Habitat: Vive nei boschi di latifoglie come querceti, castagneti e faggete, dove sono presenti ceppaie, dalla pianura fino ai 1000 metri.

Note tassonomiche: Descritte moltissime forme ma soltanto una è accettata come sottospecie, L. cervus judaicus Planet, 1902 presente in Siria e Turchia. L. cervus capreolus Fuessli, 1775, diffusa anche in Emilia-Romagna, è considerata solo una varietà.

Curiosità : Le mandibole dentate del maschio ricordano le corna dei cervi, da qui il nome volgare di cervo volante. Nell’antichità nel nostro paese al cervo volante era attribuito un significato benefico e ad esempio i Romani utilizzavano come amuleto le grandi “corna” (mandibole) dei maschi montate su collane e poste al collo dei bambini, per proteggerli dalle malattie. Col tempo queste “corna” furono sostituite ad esempio dal noto “cornetto di corallo” e dall’uso di “fare le corna” come scongiuro contro le sventure.

Interesse conservazionistico: Inserita tra le specie dell’allegato II della Direttiva Habitat (specie di interesse comunitario che richiede la designazione di zone speciali di conservazione), inoltre tra le specie particolarmente protette della Legge Regionale 15/2006 “Disposizioni per la tutela della fauna minore in Emilia-Romagna”.

Fattori di minaccia: Distruzione dell’habitat boschivo a causa di incendi, abbattimento delle vecchie piante e degli alberi morienti, disboscamenti e urbanizzazione eccessiva.

Misure per la conservazione: Tutela del legno morto nei boschi, in particolare delle ceppaie di quercia, con rilascio di una quantità minima.

Revisione e aggiornamento nel 2010 a cura del Servizio parchi e risorse forestali in collaborazione con R.Fabbri.

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ultima modifica 2012-10-16T12:38:00+02:00
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