Cicindela delle spiagge
Ordine: Coleoptera - Famiglia: Cicindelidae
Cylindera trisignata (Dejean, 1822)
Geonemia: Specie con distribuzione lungo le coste mediterrane e europee dell’Atlantico. Segnalata nei decenni passati qua e là lungo la Penisola Italiana e in Sicilia ma in molte località è scomparsa.
Caratteri distintivi: Piccolo coleottero con lunghezza di 7-10,5 mm. Il corpo superiormente è di colore verde-bronzato o bruno con riflessi ramati. Le elitre sono percorse da disegni bianchi molto snelli e sinuosi. Il disegno elitrale ai margini è completamente congiunto. Una lunga pelosità bianca è presente sul pronoto, sotto al corpo, sui femori e sulle tibie. La testa è più larga del pronoto, gli occhi molto grandi e le due mandibole a forma di falce con denti taglienti. Le zampe sono lunghe e snelle Ha ali bene sviluppate. C. trisignata è molto simile a C. arenaria e si distingue per la forma dell’edeago, per il disegno bianco dell’apice elitrale ai margini unito a quello mediano.
Habitat: La cicindela abita gli arenili delle spiagge marine sabbiose e i terreni sabbiosi o sciolti delle piccole lagune dei retroduna, sempre in ambienti aperti e soleggiati.
Biologia: Specie psammo-alobia. L’adulto è un formidabile predatore diurno, attivo in pieno sole da maggio ad agosto. Caccia sulle sabbie più vicine alla fascia di battito temporaneo e sul bagnasciuga, rincorrendoli, svariati piccoli artropodi ma soprattutto crostacei anfipodi detti pulci di mare. Quando disturbato si sposta correndo veloce, alternando brevi voli rasoterra. Se rimane immobile si mimetizza perfettamente col substrato. Trascorre la notte sotto le posature marine, tronchi spiaggiati e altri ripari. L’accoppiamento inizia con l’approccio del maschio che esegue un rituale di brevi corse e scatti, corteggiamento che termina rapidamente con un balzo sulla femmina e la copula vera e propria. Le larve sono pure predatrici e si nutrono di piccoli artropodi e larve catturandoli con agguati, celate dentro piccole gallerie verticali da loro scavate nella sabbia, lontano dall’acqua. All’interno del tunnel avviene anche la metamorfosi finale. In Emilia-Romagna convive spesso negli arenili con la più grande Lophyridia nemoralis littoralis (Olivier, 1790).
Distribuzione e status in regione: In Emilia-Romagna in passato era presente lungo tutto il litorale. Rimangono alcune esigue popolazioni residuali e minacciate solo in alcuni piccoli tratti del litorale ferrarese e romagnolo dove le spiagge sono protette. La distribuzione regionale attuale è da indagare.
Note tassonomiche: C. trisignata è alquanto variabile e presenta 6 sottospecie, con quella tipica diffusa anche nella Penisola Italiana e la ssp. siciliensis (W. Horn, 1891) presente in Sicilia, Malta, Isole Baleari e Nord Africa. La specie è inclusa nel sottogenere Eugrapha Rivalier, 1950.
Curiosità : Particolare delle cicindele è il tipico comportamento sessuale, con il maschio che afferra la femmina con le mandibole, tenendola ferma per tutto il tempo dell’accoppiamento (e talvolta anche dopo, fino all’ovodeposizione) grazie anche a degli speciali solchi o fossette che le femmine presentano appunto in un punto preciso del torace. La cicindela delle spiagge, come le altre specie della famiglia, si nutre di fluidi attraverso la digestione pre-orale. Quando viene catturata con le mandibole una preda, vengono secreti ed iniettati al suo interno dei succhi digestivi. Successivamente spreme la vittima con le mandibole e contemporaneamente succhia il cibo.
Interesse conservazionistico: Inclusa tra le specie particolarmente protette della Legge Regionale 15/2006 “Disposizioni per la tutela della fauna minore in Emilia-Romagna”. Un tempo frequente lungo gli arenili, è divenuta molto rara e localizzata. E’ specie in pericolo e minacciata. Presenta un’elevata specializzazione ecologica, vivendo in ambienti esigui, talora molto ristretti. è molto sensibili alle benché minime variazioni ambientali. Specie decisamente interessante come bioindicatore.
Fattori di minaccia: Come molti elementi psammo-alobi legati alle coste sabbiose, le popolazioni di C. trisignata vengono facilmente frammentate e distrutte dall’impatto antropico eccessivo, quale l’uso consumistico delle spiagge. Fattori di minaccia per le ultime colonie rimaste sono il continuo e intenso calpestio degli arenili per 5 mesi l’anno, per il passaggio di mezzi meccanici sulle spiagge, la pulizia delle spiagge con mezzi meccanici, l’apporto di sabbia e la stesura di questa. Nelle poche località regionali in cui è presente, anche se tutelate rischia la scomparsa per la perdita degli ambienti idonei a causa delle manomissioni degli arenili marini e per l’abnorme afflusso turistico lungo le spiagge. Altra minaccia deriva dalle dimensioni esigue delle popolazioni, spesso tra l’altro relitte.
Misure per la conservazione: Premesso che lungo le spiagge destinate al turismo e alla balneazione poco o nulla si può fare per tutelare la specie, al contrario nelle spiagge demaniali protette è necessario salvaguardare con attenzione gli arenili dove è insediata. Prima di tutto occorre conoscere bene la distribuzione attuale della specie e la consistenza delle popolazioni. Negli arenili in cui è presente, va limitato molto l’afflusso dei bagnanti e va vietato severamente: il passaggio di mezzi meccanici, la pulizia delle spiagge con mezzi meccanici, l’asportazione del materiale organico naturale e dei tronchi spiaggiati, l’apporto di sabbia e la stesura di questa.
Revisione e aggiornamento nel 2010 a cura del Servizio parchi e risorse forestali in collaborazione con R.Fabbri.