Parchi, foreste e Natura 2000

Licena azzurra della genziana minore

Licena azzurra della genziana minore (foto: M.Rowlings) Ordine: Lepidoptera - Famiglia: Lycaenidae

Maculinea rebeli (Hirsche, 1904)

Geonemia: Presente in tutti i principali rilievi montuosi dell’Europa centro-meridionale. La si rinviene soprattutto dai 600 ai 2250 m di altitudine.

Caratteri distintivi: Apertura alare 25-40 mm. Vi è un evidente dimorfismo sessuale. Il maschio ha la colorazione della parte superiore delle ali blu violetta uniforme con un sottile bordo scuro. Le femmine invece hanno caratteristiche più tipiche del genere, con la presenza sull’ala anteriore della classica serie di macchie scure; hanno inoltre ali marroni con una spolveratura azzurra alla base. Le macchie scure in rebeli sono spesso poco evidenti, per la presenza di una soffusione nerastra alquanto estesa che in taluni esemplari può ricoprire la quasi totalità delle ali anteriori.

Habitat: Solitamente legata a praterie asciutte e ai margini di boschi xerotermici montani, generalmente al di sopra dei 1000 m di quota, dove prosperano le genziane che costituiscono la dieta principale delle larve.

Biologia: Una sola generazione annuale con sfarfallamento degli adulti in giugno-luglio. Le uova vengono deposte sui fiori e sulle foglie delle piante ospiti del genere Gentiana, soprattutto su G. cruciata e G. germanica. Le larve fuoriescono dalla parte inferiore dell’uovo andando subito a nutrirsi degli organi interni del fiore. Generalmente solo un terzo delle larve riesce ad arrivare all’età in cui avviene l’adozione da parte delle formiche. Quando la larva ha compiuto i primi stadi di sviluppo, si lascia cadere a terra e viene raccolta e portata dalle formiche nel formicaio. Le formiche vengono attratte dal liquido zuccherino che secernono i bruchi della licena azzurra della genziana minore. Nel formicaio il bruco, oltre a nutrirsi delle uova e larve di formica, viene alimentato dalle stesse formiche come una qualsiasi altra loro larva. L’impupamento di M. rebeli avviene nelle celle più elevate del nido, questo perché al momento dello farfallamento deve lasciare al più presto la colonia per evitare di essere attaccata, avendo perso la capacità di secernere le sostanze che confondevano le formiche. La specie di formica che adotta i bruchi di M. rebeli è di solito Myrmica schenki.

Distribuzione e status in regione: Localizzata e vulnerabile, diffusa dal piacentino al bolognese.

Note tassonomiche: Un tempo era conosciuta con il nome di Maculinea alcon (Denis & Schiffermüller). Studi successivi hanno dimostrato come questo taxon sia in realtà composto da due distinte specie: M. alcon e appunto M. rebeli. La prima è presente in Italia solo in alcune zone alpine situate nel nord-est ed in Piemonte, mentre M. rebeli è largamente distribuita sia nelle Alpi sia lungo la catena appenninica.

Curiosità : Rispetto ad altri congeneri, i bruchi di M. rebeli non presentano fenomeni di cannibalismo.

Interesse conservazionistico: M. rebeli è valutata come “vulnerabile” dalla IUCN; è ritenuto un bioindicatore. Inclusa tra le specie particolarmente protette della Legge Regionale 15/2006 “Disposizioni per la tutela della fauna minore in Emilia-Romagna”.

Fattori di minaccia: La specie risulta in pericolo in tutto il suo areale europeo. I principali fattori di minaccia sono riconducibili all’azione antropica. Una delle cause che incide maggiormente sul declino di M. rebeli è rappresentata dal rimboschimento di zone aperte di montagna, una pratica che riduce gli ambienti adatti alla sopravvivenza di questo licenide. In alcuni Paesi, come ad esempio la Svizzera, dove questo taxon vola anche in ambienti collinari, risulta minacciato dalle attività agricole quali il massiccio uso di fertilizzanti e il cambiamento dei metodi di sfalcio.

Misure per la conservazione: Il mantenimento di ambienti aperti e la riduzione delle pratiche di rimboschimento costituiscono azioni imprescindibili per la sua conservazione. Occorre anche limitare il calpestio degli escursionisti in montagna e dare applicazione al divieto di prelievo delle piante nutrici.Anche la protezione dei formicai è un’importante misura indiretta per il mantenimento delle popolazioni di questo importante licenide. L’inventario delle aree potenzialmente adatte alla sua sopravvivenza, ad esempio quelle in cui cresce Gentiana cruciata, è da considerarsi uno dei primi passi per promuovere studi finalizzati alla ricerca di M. rebeli ed avere un quadro più preciso della sua distribuzione a livello regionale. Importante è anche il monitoraggio delle popolazioni esistenti, che consente di stabilire la loro consistenza numerica e di conseguenza il loro stato di salute.


Revisione e aggiornamento nel 2010 a cura del Servizio parchi e risorse forestali in collaborazione con R.Fabbri.

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ultima modifica 2012-10-16T11:51:00+01:00
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