Pterostico di Pantanelli
Ordine: Coleoptera - Famiglia: Carabidae
Poecilus pantanellii A. Fiori, 1903
Geonemia: Endemismo italiano esclusivamente appenninico dall’Appennino Emiliano a quello Calabro e della Sardegna, presente lungo la Penisola Italiana in Emilia-Romagna, Marche, Basilicata e Calabria. Sono note pochissime stazioni.
Caratteri distintivi: Coleottero carabide della sottofamiglia Pterostichinae, di medio-piccole dimensioni con lunghezza pari a 11-13 mm. Specie brachittera, ad ali molto ridotte. Corpo nero con riflessi bluastri e violacei, con solo i tarsi e l’apice delle tibie rossastri. Il pronoto è un po’ più stretto delle elitre. Le elitre sono subparallele, con strie profonde e interstrie convesse. Si distingue dai congenerici P. cupreus (Linnaeus, 1758) e P. striatopunctatus (Duftschmid, 1812) per le antenne del tutto nere e le elitre più lunghe e strette.
Habitat: Specie di ambienti calanchivi di buona qualità, dove raggiunge i 400 m di quota.
Biologia: Il ciclo biologico è poco conosciuto. Il pterostico di Pantanelli è specie igrofila specializzata, legata ai calanchi argillosi ma anche a prati con substrato argilloso in altre regioni. Vive nei terreni argillosi infossato tra le profonde fessure del terreno e lo si riscontra appunto scavando tra le fenditure. è un predatore generalista sia da adulto che da larva, caccia varie tipologie di invertebrati nel terreno ed ha attività notturna. Il periodo di attività degli adulti va presumibilmente da inizio primavera all’autunno, con una verosimile diapausa estiva nel periodo più caldo e svernamento in quello più freddo.
Distribuzione e status in regione: Endemico dell’Appennino e nella regione Emilia-Romagna è segnalato di tutte le province nei calanchi argillosi, tranne quella di Ferrara. L’esatta distribuzione regionale non è ancora ben chiara, pare comunque rara e minacciata in quanto le popolazioni sono esigue (reperita sempre in pochissimi esemplari), per questo i luoghi dove è stata riscontrata sono da considerarsi di particolare interesse.
Note tassonomiche: La specie appartiene al sottogenere Metapedius A. Fiori, 1903 e non presenta importanti variazioni intraspecifiche.
Curiosità : Poecilus pantanellii è entità dedicata a Dante Pantanelli (Siena 1844 - Modena 1913) professore di Geologia e Mineralogia presso l’Università di Modena. è specie ottimamente adattata a vivere nell’ambiente estremo dei calanchi argillosi.
Interesse conservazionistico: E’ una specie endemica, prossima ad essere minacciata secondo Ruffo & Stoch (2005). Indicatrice di ambienti non antropizzati, a libera evoluzione come i calanchi. Inclusa tra le specie particolarmente protette della Legge Regionale 15/2006 “Disposizioni per la tutela della fauna minore in Emilia-Romagna”. La specie è localizzata e all’apparenza rara, seppure rinvenuta in varie località. E’ entità vulnerabile.
Fattori di minaccia: Le principali minacce derivano dal degrado degli ambienti calanchivi di buona qualità superstiti a causa della diffusa loro messa a coltura. Spesso le coltivazioni intensive, anche se poste ai margini dei calanchi, influiscono molto negativamente provocando squilibri nell’entomofauna. Altre minacce sono date dall’utilizzo del pirodiserbo, dal disboscamento o dalla ceduazione dei piccoli boschi preappennici, dagli incendi boschivi, dalla piantumazione di conifere e dal grufolamento dei cinghiali.
Misure per la conservazione: Occorre prima di tutto conoscere bene la distribuzione attuale della specie e la consistenza delle popolazioni e successivamente tutelare in maniera integrale i calanchi, vietando l’estendersi dell’agricoltura, soprattutto delle colture di vite e albicocco. E’ necessario vigilare anche sugli incendi ed il pirodiserbo, riconvertire i cedui a boschi con piante ad alto fusto, controllare l’eccessiva presenza dei cinghiali.
Revisione e aggiornamento nel 2010 a cura del Servizio parchi e risorse forestali in collaborazione con R.Fabbri.