Sesia dell’euforbia o Sesia delle paludi (foto: G.Fiumi)

Ordine: Lepidoptera - Famiglia: Sesiidae

Chamaesphecia palustris Kautz, 1927

Geonemia: Il taxon ha una distribuzione alquanto frammentata ed è noto per la Francia occidentale, Austria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Croazia, Serbia, Romania, Moldavia, Kazakistan e Turchia settentrionale. In Italia è presente solo in Romagna.

Caratteri distintivi: Apertura alare 21-28 mm. Maschio con antenne marroni chiaro con la porzione basale e l’apice neri. Addome marrone scuro, densamente ricoperto di squame bruno-giallastre. Ali anteriori marroni coperte di squame gialle e con due “finestrelle” ialine: una piccola più apicale ed una più lunga che si diparte dall’attaccatura; ali posteriori ialine con venature marroni. Femmina più robusta del maschio con antenne giallo arancio ad apice marrone scuro e con ali con regioni ialine ridotte, talvolta è assente quella posta nella parte apicale delle ali anteriori.

Habitat: Specie strettamente igrofila, frequenta prati paludosi planiziali e rive di corsi d’acqua dove abbonda Euphorbia palustris che è la sua sola pianta nutrice.

Biologia: Specie monovoltina, talvolta biennale con sfarfallamento degli adulti in maggio-giugno. La larva vive all’interno della radice della pianta ospite in un tunnel lungo circa 6-10 cm. Dopo lo svernamento costruisce una galleria all’interno dello stelo lunga anche 60 cm dove si impupa.

Distribuzione e status in regione: Localizzata anche se non rara nelle aree di volo, costituite da alcune stazioni umide ravennati situate nel Parco del Delta del Po.

Note tassonomiche: Le popolazioni italiane sono riconducibili alla forma nominale descritta per l’Austria.

Curiosità : Come tutte le specie appartenenti alla famiglia dei Sesidi, anche la sesia dell’euforbia è un’imitatrice di Imenotteri, questo per evitare di essere predata da altri animali.

Interesse conservazionistico: La specie non è inclusa in nessuna delle liste rosse internazionali. Inclusa tra le specie particolarmente protette della Legge Regionale 15/2006 “Disposizioni per la tutela della fauna minore in Emilia-Romagna” per il suo estremo isolamento in Italia e perché l’ambiente in cui vive è minacciato.

Fattori di minaccia: Distruzione dell’habitat palustre; sfalcio precoce dell’euforbia palustre (prima della fine di luglio) e taglio di questa ad altezze troppo basse, a livello del colletto; sistemazione meccanica con movimento terra delle sponde delle zone umide; ingressione del cuneo salino nelle zone umide dulciacquicole in cui è insediata la specie; raccolta indiscriminata per collezione di adulti e larve.

Misure per la conservazione: La salvaguardia degli ambienti in cui questa specie è presente e la protezione in senso stretto della sesia, rappresentano condizioni da cui non si può prescindere per la conservazione di questa rara ed interessante farfalla. In particolare vanno evitati sfalci eccessivi nelle aree dove la sua pianta nutrice è insediata e tutte quelle opere che riguardano la manutenzione delle rive dei canali. Anche nel caso di estesi lavori di dragaggio e sistemazione meccanica delle sponde delle zone umide, queste devono essere fatti salvaguardando le piante dell’euforbia. E’ necessario adoperarsi per bloccare l’ingressione del cuneo salino nelle zone umide dulciacquicole in cui è insediata la specie. Occorre inoltre promuovere indagini volte sia allo studio delle popolazioni esistenti sia alla ricerca di ambienti in cui è presente la pianta nutrice ed in cui potrebbe essere di conseguenza ritrovata anche la farfalla. 

Revisione e aggiornamento nel 2010 a cura del Servizio parchi e risorse forestali in collaborazione con R.Fabbri.