Parchi, foreste e Natura 2000

Sfinge dell’olivello spinoso

Sfinge dell’olivello spinoso (foto: D.Morel)Ordine: Lepidoptera - Famiglia: Sphingidae

Hyles hippophaes (Esper, 1793)

Geonemia: Centroasiatica-europea. Distribuita in modo frammentario dalla Spagna meridionale attraverso la Francia, l’Europa centro-meridionale, l’Asia minore fino all’Asia centrale.

Caratteri distintivi: Apertura alare 55-75 mm. Le ali anteriori presentano un colore di fondo verde oliva scuro a cui fa seguito un’area centrale grigio cenere, più netta nella parte basale e più sfumata man mano che si porta verso la zona apicale dell’ala. E’ presente inoltre una banda mediana oliva scuro-nerastra a forma di cono con vertice posto verso l’apice dell’ala. Le ali posteriori sono rossastre e talvolta giallastre con un’area scura alquanto ampia nella regione dell’attaccatura e una linea marginale più sottile sempre nera.

Habitat: Specie termofila strettamente legata alla sua pianta nutrice costituita dall’olivello spinoso (Hippophaes rhamnoides). è quindi presente solo nelle aree dove questa pianta prospera, quali le rive e i greti dei torrenti, di solito a bassa altitudine, ma la si ritrova comunque dai 100 ai 1000 m di quota.

Biologia: Due generazioni annue con sfarfallamento degli adulti da fine aprile ai primi di luglio ed in agosto-settembre. La femmina depone fino a 600 uova sulla faccia inferiore delle foglie della pianta ospite, delle quali oltre la metà vengono parassitate da minuscoli imenotteri, mentre sono di solito pochissime le larve che vengono attaccate da altri parassitoidi. Esse infatti sono perfettamente mimetizzate nell’ambiente in cui vivono: hanno una colorazione verde con una striscia laterale bianca e la parte terminale, in corrispondenza del tipico cornetto delle sfingi, di un bel giallo-arancio, come i frutti dell’olivello, per cui non sono facili da trovare nell’intrico di foglie.

Note tassonomiche: Le popolazioni presenti in Italia, pur presentando alcune variazioni, sono attribuibili alla forma tipica.

Distribuzione e status in regione: Alquanto localizzata, è attualmente conosciuta per alcune stazioni situate nel parmense, nel bolognese e in Romagna.

Curiosità : Il nome hyppohaes sottolinea quanto sia stretto il legame fra questo sfingide e la sua pianta ospite, Hippophaes rhamnoides.

Interesse conservazionistico: La specie è inclusa nell’Allegato IV (specie di interesse comunitario che richiede una protezione rigorosa) della Direttiva Habitat 92/43/CEE. E’ inclusa anche nell’Appendice II della Convenzione di Berna (specie strettamente protetta). Valutata come DD ovvero di specie che richiede un supplemento di studi per essere inclusa nelle categorie specifiche dalla IUCN. E’ una specie vulnerabile in regione e bioindicatrice. Inclusa tra le specie particolarmente protette della Legge Regionale 15/2006 “Disposizioni per la tutela della fauna minore in Emilia-Romagna”.

Fattori di minaccia: Le cause individuate in letteratura sono legate alla sistemazione idraulica dei corsi d’acqua, soprattutto delle rive, sulle quali cresce abbondante la pianta nutrice. Da non sottovalutare l’impatto che hanno, sull’habitat della sfinge dell’olivello spinoso, la captazione delle acque e le escavazioni di ghiaia dai greti: due fenomeni che contribuiscono a deviare ed alterare il corso dei fiumi.

Misure per la conservazione: La specie necessita di attente ricerche nelle aree dove è presente l’olivello spinoso, al fine di stabilire se la specie vi è insediata o meno e di testare la salute delle popolazioni eventualmente riscontrate. La protezione dei corsi d’acqua a regime torrentizio dall’eccessivo impatto delle attività umane è un fattore imprescindibile da cui partire per l’effettuazione di un piano serio di tutela per questo interessante sfingide.

Revisione e aggiornamento nel 2010 a cura del Servizio parchi e risorse forestali in collaborazione con R.Fabbri.

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ultima modifica 2012-10-16T11:48:00+01:00
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