Topolino delle risaie

Ordine: Roditori - Famiglia: Muridi

Micromys minutus (Pallas, 1771)

Collocazione biogeografica:
eurocentroasiatica.

Caratteri distintivi: lunghezza testa-corpo 58-76 mm; coda 51-72 mm; piede posteriore 13-16 mm; peso 5-10 g. Molto piccolo, di colore rossiccio sul dorso e sui fianchi, bianco puro sul ventre; testa piuttosto corta; orecchie basse e arrotondate, coda pressoché nuda con porzione terminale prensile. Fila dentaria superiore lunga meno di 23 mm.

A Impronta zampa anteriore:
lungh. ~0,8 cm; largh. ~0,8 cm

P Impronta zampa posteriore :
lungh. ~1,3 cm; largh. ~1 cm

Habitat: prati ad erba alta e incolta; risaie, canneti e colture cerealicole.

Abitudini: crepuscolare, agile arrampicatore; attivo nella buona stagione al di sopra del suolo, si costruisce un piccolo nido di fortuna nella fitta vegetazione; in inverno si scava una tana sotterranea. Il periodo riproduttivo va da maggio a settembre - novembre: in questa fase la femmina costruisce nidi sferici molto caratteristici di 6-10 cm di diametro ad altezza da terra generalmente di 30-60 cm (nei canneti fino a 1, 5 metri), ogni nido è usato per un solo parto; le nidiate sono 2-3 all'anno con 4-6 piccoli per volta, pesanti 0,8 g; a 8-9 giorni acquistano il pelo e aprono gli occhi, a 11-12 giorni cominciano ad uscire dal nido; a 15 giorni vengono svezzati. La maturità sessuale è raggiunta a 30 giorni. La vita media è di appena 6 mesi, in natura può durare fino a 18 mesi, in cattività fino a 5 anni. Predato dalla maggioranza dei Carnivori, Strigiformi, molti Falconiformi, alcuni Uccelli acquatici, Ofidi, occasionalmente dai ratti e dal Luccio.

Status: poco numeroso.

Distribuzione generale: Eurasia settentrionale (dalla Gran Bretagna al Giappone). In Italia: almeno nella Pianura Padana (dal Piemonte alla Romagna), segnalazioni rare e dubbie fino alla Campania. In Regione: fragmiteti e campi coltivati della Pianura Padana (emiliana e romagnola).

Protezione esistente: la L. 11/02/1992, n.157, esclude espressamente qualunque tutela. Per l'uccisione di questa specie non è richiesta, quindi, nessuna licenza ed è consentita in ogni periodo dell'anno e con qualsiasi mezzo.

Tratto da "I Mammiferi dell'Emilia-Romagna" di M.G. Bertusi, T. Tosetti, I.B.C. Regione Emilia-Romagna, 1986