Anguilla
Anguilla anguilla (Linneo, 1758)
Questa specie un tempo comune nella maggioranza dei corsi d'acqua della regione, con presenze che arrivavano fino alla zona montana, é oggi in sensibile rarefazione. Le cause non sono completamente note ma si presume che il presente e generalizzato inquinamento delle acque, i numerosi sbarramenti e le secche accentuate dalle captazioni contribuiscano ad ostacolarne la risalita. Attualmente la specie é segnalata con una certa frequenza nelle acque di pianura, piú raramente in collina e solo occasionalmente nelle zone montane. Presenze piú consistenti riguardano il Po e i tratti prossimi alla foce di buona parte dei suoi affluenti, il tratto di pianura del fiume Secchia, il medio corso dei fiumi Panaro, Reno e Santerno, nonche' alcuni fiumi romagnoli o parte di essi.
Puó raggiungere taglie di oltre 1 m e peso superiore a 3 Kg; le taglie degli individui che si catturano nelle acque regionali si aggirano comunque sui 40-60 cm.
E' specie migratrice che si accresce nelle acque dolci o salmastre, dove si trattiene per alcuni anni (3-4 i maschi e fino a 12 e oltre le femmine), per ridiscendere poi al mare e compiere un lungo viaggio verso le zone di riproduzione, localizzate nel Mar dei Sargassi, nell'Oceano Atlantico. Dopo la schiusa le larve vengono trasportate dalle correnti verso le coste d'Europa, dove arrivano dopo un viaggio durato 2-4 anni. Fra dicembre e maggio le giovani anguille, le cosiddette "ceche", penetrano nei fiumi dove si accrescono e dove rimarranno fino alla maturità sessuale.
L'anguilla é un pesce predatore che inizialmente si ciba di piccoli invertebrati e poi di organismi via via piú grandi: crostacei, molluschi, Anfibi, altre specie compresi i conspecifici e carogne di animali.
Tratto da "Elementi di base per la predisposizione della carta ittica regionale" , Regione Emilia-Romagna - Assessorato agricoltura e alimentazione, 1992