Barbo canino

Barbus meridionalis (Risso, 1826)

Il Barbo canino è affine al Barbo comune, dal quale si distingue con estrema difficoltà. Nelle acque emiliano-romagnole non supera generalmente i 20 cm di lunghezza, a differenza del Barbo comune che raggiunge taglie decisamente maggiori. Il suo areale di diffusione, in Emilia-Romagna, é limitato ai principali corsi d'acqua della fascia collinare e montana e ad alcuni tributari minori, con popolamenti di consistenza per lo più scarsa o mediocre. La difficoltà che si incontra nel distinguere gli esemplari più giovani del Barbo comune fa si tuttavia che parte delle segnalazioni relative a questa specie debbano in realtà essere attribuite al Barbo comune. Infatti, campionamenti effettuati in varie zone hanno evidenziato che il Barbo canino è presente solo in poche località e con un numero esiguo di individui. Come sopra accennato, esistono notevoli difficoltà nel distinguere tra loro, sulla base dei soli caratteri morfologici apprezzabili a prima vista, gli esemplari più giovani delle due specie del genere Barbus, sia per l'elevata variabilità delle livree, sia per la frequente presenza di ibridi nelle aree in cui le due specie convivono. La consistenza e l'effettiva distribuzione del Barbo canino in Emilia-Romagna potranno pertanto essere appurate solo in seguito a indagini mirate e sulla base di studi atti a chiarire gli aspetti ancora oscuri della sistematica di questi Ciprinidi.

Tratto da "Elementi di base per la predisposizione della carta ittica regionale" , Regione Emilia-Romagna - Assessorato agricoltura e alimentazione, 1992