Cavedano
Leuciscus cephalus (Linneo, 1758)
Il cavedano preferisce le acque basse, correnti, con fondi ciotolosi o sabbiosi, ma essendo una specie estremamente adattabile si ritrova pure in svariati ambienti, anche quando moderatamente inquinati.
Gli esemplari che vivono in acque correnti non superano generalmente 40 cm di lunghezza e 1 Kg di peso, mentre gli individui che vivono nei bacini lacustri possono raggiungere anche dimensioni maggiori, fino a 60 cm di lunghezza e 3 Kg di peso.
I giovani si cibano in prevalenza di invertebrati, mentre gli adulti hanno una dieta più varia che comprende materiale vegetale e, limitatamente agli esemplari di taglia maggiore, anche piccoli pesci.
Per la riproduzione, che avviene come nella maggior parte dei Ciprinidi nel periodo compreso tra aprile e luglio, il cavedano preferisce portarsi dove l'acqua è corrente e maggiormente ossigenata.
Nei corsi d'acqua dell'Emilia-Romagna, il cavedano è presente un po' ovunque dalla pianura fino alla media montagna , con popolamenti spesso abbondanti. È pure comune, ma meno frequente, nei canali d'irrigazione della pianura. In provincia di Parma viene segnalata una diminuzione numerica del cavedano, più marcata nella fascia collinare e dell'alta pianura, di cui sono responsabili, almeno in parte, le magre estive estremamente accentuatesi in questi ultimi anni. In Romagna si segnala invece una generale stabilità e, in alcuni casi, addirittura un aumento numerico della specie, probabilmente dovuto alle norme regionali di tutela (misura minima di cattura) adottate a partire dal 1979.
Tratto da "Elementi di base per la predisposizione della carta ittica regionale" , Regione Emilia-Romagna - Assessorato agricoltura e alimentazione, 1992