Ghiozzetto dei fontanili
Knipowitschia punctatissima (Gunther, 1861)
Caratteri distintivi: Il Ghiozzetto dei fontanili, o Panzarolo, è un pesce di piccolissime dimensioni, lungo 2-4 centimetri. Simile al Ghiozzo padano, con capo grosso, leggermente appiattito, e bocca grande, ha però scaglie soltanto in una piccola area sotto le pinne pettorali.
Distribuzione e status in regione: Specie endemica della pianura padano-veneta, è legata alle acque limpide e ossigenate dei fontanili, con fondali melmosi e ricchi di vegetazione. E' quindi molto localizzata in Emilia-Romagna, dove vive soltanto in pochissimi siti in provincia di Reggio-Emilia e Parma. Un tempo popolava, come lo Spinarello, tutti i fontanili della media e alta pianura, oggi quasi completamente scomparsi per l'abbassamento della falda o perché distrutti dall'espansione urbana e dalle pratiche agricole.
Interesse conservazionistico: Le poche popolazioni rimaste, vincolate alle risorgive dei bacini occidentali della regione, pongono questa specie tra quelle meritevoli di maggiore attenzione in termini di conservazione. Inclusa tra le specie particolarmente protette della Legge Regionale 15/2006 “Disposizioni per la tutela della fauna minore in Emilia-Romagna”.
Fattori di minaccia: Presenza di specie alloctone invasive, interventi in alveo
Misure per la conservazione: Il panzarolo è un piccolo gobide caratteristico esclusivamente degli ambienti di risorgiva. Allo stato attuale la sua presenza è limitata alle sole risorgive del parmense e del reggiano. Questa specie ha una notevole importanza da un punto di vista naturalistico. Necessita quindi di opportuna tutela, insieme all'ambiente in cui vive. In considerazione del fatto che è in grado di colonizzare rapidamente ambienti con caratteristiche idonee, si può ipotizzare la sua reintroduzione in aree, dove è attualmente scomparso, una volta verificata la fattibilità di questa operazione. E’ inoltre importante limitare la presenza di specie alloctone che possono competerecon il panzarolo.
Indirizzi per la tutela:
a) Monitoraggio e caratterizzazione genetica delle popolazioni locali;
b) Recupero delle popolazioni locali;
c) Istituzione di zone di protezione;
d) Protezione e recupero degli habitat;
e) Rimozione/contenimento degli alloctoni.
Revisione ed aggiornamento nel 2011 a cura del Servizio parchi e risorse forestali , elaborazione basata sulla Banca dati della biodiversità: schede monografiche PESCI (a cura di Francesco Nonnis Marzano) e su "Elementi di base per la predisposizione della carta ittica regionale" , Regione Emilia-Romagna - Assessorato agricoltura e alimentazione, 1992.