Vairone
Leuciscus souffia muticellus (Bonaparte, 1837)
Caratteri distintivi: Piccolo Ciprinide che raggiunge al massimo la lunghezza di 15-20 cm.
Habitat: Il vairone predilige acque fresche e ben ossigenate e si trova nella parte terminale della zona a salmonidi e nel tratto dei ciprinidi reofili dove può costituire popolazioni abbondanti. E’ oggetto di predazione da parte dei salmonidi.
Distribuzione e status in regione: Ampiamente distribuito con presenze talora abbondanti, nella fascia appenninica collinare e della bassa montagna. È segnalato inoltre nel Lago Bino in Alta Val Nure, nel lago Belforte in Val Taro, e in alcuni laghetti dell'alto Appennino parmense e reggiano (laghi Gemini, Ballano, Verde, Verdarolo, di Monteacuto e Calamone). È diffuso anche nell'Appennino romagnolo dove tuttavia è più scarso rispetto all'Appennino emiliano.Nonostante una diffusione ancora piuttosto ampia, l'entità dei popolamenti di questo ciprinide ha subito un notevole ridimensionamento, a causa del generale deterioramento degli ambienti fluviali e delle immissioni massicce di altre specie competitrici o predatrici.
Fattori di minaccia: Deterioramento degli ambienti fluviali ed immissioni massicce di specie competitrici o predatrici. Gli sbarramenti elevati nell'alveo dei fiumi, quasi sempre insormontabili per i pesci perché sprovvisti di passaggi e scale di rimonta, riducono localmente l'entità dei popolamenti di vairone, impedendone gli spostamenti verso le aree di frega. Negative si rivelano anche le captazioni idriche che, nei mesi estivi, mettono in secca lunghi tratti dei corsi d'acqua con conseguenti morie di pesce e propagazione, tra gli esemplari sopravvissuti nelle poche e sovraffollate pozze rimaste, di infestazioni parassitarie e di malattie batteriche.
Misure per la conservazione: La specie è attualmente in via di rarefazione in tutto il suo areale e le cause sono da ricercare nella presenza di briglie e sbarramenti, nei lavori in alveo, nella riduzione delle portate e nell’introduzione eccessiva di salmonidi. Al pari di scazzone e barbo canino sono da promuovere interventi mirati a ripristinare la continuità fluviale per favorire gli spostamenti di questa specie. Il vairone è spesso presente nei corsi d’acqua minori con buone densità di popolazione. Tuttavia questi stessi corsi d’acqua possono essere facilmente soggetti ad alterazione dell’habitat e quindi la specie deve essere tutelata in modo opportuno anche nel caso di popolazioni di buona qualità.
Indirizzi per la tutela:
a) Evitare ripopolamenti eccessivi con salmonidi dove la specie è presente;
b) Istituzione di zone di protezione;
c) Rispetto del Deflusso Minimo Vitale;
d) Realizzazione di passaggi per pesci;
e) Tutela degli habitat.
Revisione ed aggiornamento nel 2011 a cura del Servizio parchi e risorse forestali , elaborazione basata sulla Banca dati della biodiversità: schede monografiche PESCI (a cura di Francesco Nonnis Marzano) e su "Elementi di base per la predisposizione della carta ittica regionale" , Regione Emilia-Romagna - Assessorato agricoltura e alimentazione, 1992.