Parchi, foreste e Natura 2000

Coltivare i boschi in maniera sostenibile

Il governo e il trattamento dei boschi

Intervento di conversione all'alto fusto su ceduo invecchiato di carpino nero e cerro. Foto Stefano Bassi, archivio personale

Il bosco è molto di più di un semplice capitale da cui i proprietari ricavano prodotti a loro esclusivo beneficio: se ben gestito è fonte perenne e rinnovabile di beni e servizi, è presidio territoriale, salute e cultura, è parte di noi e della nostra vita. Per questo l'azione dell'uomo al suo interno non può essere frutto di improvvisazione.

Coltivare il bosco significa adottare la forma di governo e di trattamento che meglio si adattano alle caratteristiche del bosco stesso ed investire risorse che maturano nel tempo; se da un lato occorre controllare e verificare che gli interventi siano corretti (dove non vigono specifici Piani di gestione si applica il regolamento costituito dalle Prescrizioni di Massima e Polizia Forestale), dall'altro sono previsti incentivi alla buona coltura forestale che garantisca piena sostenibilità ambientale.

Le foreste di latifoglie dei piani collinare e montano appenninici (querceti e faggete) bene si adattano al governo del ceduo, che sfrutta la capacità di ricaccio dalla ceppaia di polloni che vengono tagliati ogni Cataste di legna da ceduo utilizzato. Foto Stefano Bassi20-30 anni per la produzione di legna da ardere. Ragioni biologiche ma soprattutto socio-economiche hanno propagato per secoli questa forma di governo, che è la più diffusa ma che più impoverisce la biodiversità e la struttura delle foreste appenniniche. Il ceduo matricinato è tuttora una forma di gestione sostenibile, purché si prevedano e verifichino puntualmente gli esiti e in particolare le modalità di rinnovazione.

All'opposto il governo all'alto fusto, storicamente limitato a poche abetine e faggete a ridosso del crinale, è sempre stato il modello seguito per le foreste pubbliche. Basato sulla coltivazione di piante da seme e su cicli più lunghi (80-100 anni e più) di quelli del ceduo e localmente finalizzato a produzioni molto particolari, come ad esempio le antenne navali, l'alto fusto è la forma di governo del bosco che meglio garantisce difesa dei versanti e servizi alla collettività, senza escludere la possibilità di ricavare assortimenti legnosi diversi da diradamenti e tagli intercalari al ciclo colturale. Unica forma di governo possibile per le conifere, massicciamente introdotte negli anni 50-80 del XX secolo anche per rinfoltire compagini molto degradate, l'alto fusto è perseguibile anche a partire dal ceduo mediante interventi finalizzati di diradamento.

Più che la cosiddetta forestazione (tradizionalmente incremento e miglioramento delle superfici boscate), vale oggi l'approccio multifunzionale al bosco in tutte le sue componenti biologiche, strutturali e ambientali e il perseguimento di una gestione lungimirante basata sull'applicazione di misure di sostegno messe in campo da fonti di aiuto regionali e dell'Unione Europea. Uno dei principali canali di finanziamento è attualmente costituito dalle Misure forestali del Programma di Sviluppo Rurale.

Mappa delle principali foreste in Emilia-Romagna

Mappa dei principali complessi forestali regionali (Foresta Monte Nero PC, Monte Penna e Valparma Valcedra PR, Ozola-Abetina Reale RE, Pievepelago-Maccheria MO, Lizzano BO, Casentinesi FC e Pinete di Ravenna) e di alcuni boschi relitti (Boscone della Mesola e Panfilia FE, Punte Alberete RA, Scardavilla FC, Frattona BO, Carrega PR e Fornace Vecchia PC), con accenno alle specie edificatrici più rappresentative. 

 

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ultima modifica 2019-03-25T11:29:25+02:00
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