Gli alberi monumentali di pregio regionale
La Regione Emilia-Romagna è stata una delle prime Regioni in Italia ad emanare negli anni ‘70 una legge di salvaguardia della flora spontanea, la Legge regionale 24 gennaio 1977, n.2 e ss.mm. “Provvedimenti per la salvaguardia della flora regionale – Istituzione di un fondo regionale per la conservazione della natura – Disciplina della raccolta dei prodotti del sottobosco (46.51 KB)” che all’art. 6 prevede la «particolare tutela degli esemplari arborei singoli o in gruppi, in bosco o in filari di notevole pregio scientifico o monumentale».
Le ragioni della tutela riguardano quindi sia l’interesse naturalistico e scientifico che il legame culturale, affettivo e di identità che nel corso del tempo si è venuto a creare tra l’albero, il territorio circostante e la comunità che in esso ha vissuto e vive.
È con Decreto del Presidente della Giunta Regionale, previo parere della Commissione assembleare, che la Regione può assoggettare a particolare tutela gli esemplari arborei vegetanti nel territorio regionale e la tutela comporta una serie di indicazioni e divieti, quali ad esempio:
- l’assoluta intangibilità degli esemplari arborei protetti;
- l’individuazione di un’area di rispetto idonea ad assicurare la buona salute dell’albero;
- la possibilità di interventi mirati al mantenimento del buon stato vegetativo (che devono essere effettuati solo esclusivamente previo parere vincolante del competente Settore regionale Fitosanitario e difesa delle produzioni);
- l’applicazione di sanzioni amministrative nel caso di danneggiamento arrecato al soggetto tutelato.
Di norma l’esemplare tutelato viene affidato in gestione al Comune in cui vive, anche se la legge regionale identifica un arco molto ampio di possibili affidatari.
L’attuazione della legge prevede che il Settore Aree protette, Foreste e sviluppo zone montane in collaborazione con il Settore Fitosanitario e difesa delle produzioni e il Settore Patrimonio culturale provvedano a:
- curare la tutela degli alberi monumentali;
- promuovere azioni per migliorare la loro conservazione;
- finanziare gli interventi conservativi e di salvaguardia.
Al fine di conservare il patrimonio arboreo regionale, i decreti emanati dal 1980 al 1997 hanno sottoposto a tutela 646 esemplari singoli, in gruppo, in filare e in boschetto e, nel corso di questi anni, sono state rimosse le tutele su 114 esemplari singoli o in gruppo, morti o fortemente compromessi. Pertanto, ad oggi, le tutele sugli alberi monumentali di pregio regionale sono 532 esemplari tutelati distribuiti in 147 Comuni.
Tra i primi esemplari sottoposti a tutela ricordiamo l’Acero di Madonna dell’Acero (a Lizzano in Belvedere in provincia di Bologna), l’Olmo di Campagnola (in provincia di Reggio Emilia), il Cipresso della Scola (a Grizzana Morandi in provincia di Bologna).
Parallelamente, ogni anno, sono stati finanziati ai Comuni interventi conservativi e di salvaguardia.
La banca dati degli alberi monumentali dell’Emilia-Romagna rende accessibile l'elenco degli esemplari arborei di pregio sottoposti a tutela dalla Regione.
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