Geologia, suoli e sismica

L'Area Geologia suoli e sismica supporta le politiche regionali collegate all’ambiente e alla pianificazione territoriale, soprattutto attraverso la produzione di sistemi informativi territoriali e di cartografie geologiche, pedologiche e geo-tematiche. Nel campo della riduzione del rischio sismico e del monitoraggio strategico di alcuni rischi naturali come mareggiate e frane, si pone l'obiettivo di mitigarne gli impatti sul territorio e sulla popolazione. Inoltre lavora per identificare e studiare le risorse naturali come acque, suoli, energia geotermica, risorse minerali

Proposta di Direttiva Europea sul Suolo

Proposta di Direttiva europea per il monitoraggio e la resilienza del suolo (2023)

Il 5 luglio 2023 la Commissione Europea ha pubblicato il testo della proposta di Direttiva per il monitoraggio e la resilienza del suolo (Soil Monitoring Law), con l’obiettivo di ottenere suoli in salute (healthy soils) entro il 2050 in tutto il territorio dell’Unione.

La proposta di Direttiva è attualmente in discussione fra gli stati membri e la Commissione Europea, per cui il testo sottostante si riferisce alla versione pubblicata. Nel frattempo sono già state elaborate modifiche al testo (primo draft dicembre 2023, secondo draft aprile 2024, terzo draft maggio 2024). Si prevede la conclusione della fase di discussione nel giugno 2024 per poi cominciare l'iter di approvazione da parte del Parlamento Europeo.

Suoli in salute sono fondamentali per raggiungere gli obiettivi proposti nell’ambito del Green Deal (EGD): 

  1. mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici;
  2. mitigazione degli impatti di disastri naturali e incremento della resilienza alla siccità;
  3. garantire la sicurezza alimentare ossia incremento della capacità di produrre a lungo termine cibo sufficiente, sicuro e nutriente;
  4. protezione della salute dei cittadini europei mediante la riduzione delle contaminazioni del suolo. 

Partendo dalla constatazione che tra il 60 e il 70% dei suoli europei non sono allo stato attuale in buona salute, con rischi strettamente interconnessi per salute umana e salute dell'ambiente, la proposta di direttiva mira a sostenere azioni volte a migliorare e mantenere i suoli in condizioni di salute, indispensabili affinché possano fornire i servizi ecosistemici su una scala necessaria alle necessità ambientali, sociali ed economiche. 

Per ottenere questi risultati la proposta di direttiva ha l’intento costruire un sistema solido e omogeneo di monitoraggio di tutti i suoli nel territorio dell’Unione, necessario per il raggiungimento dell’obiettivo della salute del suolo al 2050, includendo dati anche sui siti contaminati. 

Le misure proposte si articolano in azioni per:

  • monitoraggio e valutazione della salute del suolo (cap. II, art. 6-9);
  • gestione sostenibile dei suoli (cap. III, art. 10-11);
  • definizione, identificazione e valutazione del rischio dei siti contaminati (cap. IV, art. 12-16) 

La proposta di direttiva non proibisce o limita il consumo di suolo, ma definisce dei principi di mitigazione, con l’intento di e per rispettare gli impegni internazionali relativi all’azzeramento del consumo di suolo e alla neutralità al degrado del suolo e del territorio. 

Il monitoraggio dovrà misurare, su base almeno quinquennale, un set di indicatori per descrivere i processi di degrado del suolo, come salinizzazione, erosione, perdita di carbonio organico e compattazione. Il valore degli indicatori dovrà essere confrontato con specifici criteri di valutazione, alcuni dei quali sono definiti a livello europeo, mentre altri sono demandati, entro certi limiti, alla decisione di ciascuno Stato Membro.

Nell’ambito del monitoraggio e valutazione della salute del suolo, ogni Stato Membro dovrà identificare i cosiddetti “Distretti del suolo”, con la relativa autorità per la gestione del monitoraggio e della valutazione della salute del suolo. La creazione dei distretti è necessaria dovuto all’estrema variabilità dei suoli e di clima nell’ambito del territorio dell’Unione. 

Il monitoraggio e valutazione della salute del suolo sarà oggetto di un rapporto quinquennale (art. 18) da parte degli Stati Membri alla Commissione e all’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA), i quali si impegnano a rendere tali dati accessibili attraverso un portale europeo (art.19).

Infine, gli Stati Membri dovranno sviluppare un meccanismo volontario di certificazione della salute del suolo per proprietari e gestori. 

Nell’allegato 1 alla Direttiva sono elencati una serie di indicatori di qualità del suolo, di cui alcuni con soglie (criteri) definite al livello europeo, altri che verranno definiti per ogni stato membro. Per molti di questi la regione Emilia-Romagna dispone o sta aggiornando le cartografie relative. In particolare: 

Indicatori con criteri definiti a livello europeo (parte A)

  • Salinizzazione: carte di salinità per gli strati 0-50 cm e 50-100 cm sono disponibili per l’area di pianura;
  • Erosione del suolo: nel 2019 è stata prodotta la nuova carta dell’erosione dei suoli utilizzando la metodologia RUSLE;
  • Perdita di carbonio organico: carte del contenuto di carbonio organico (SOC) sono già disponibili per tutta la regione. Nel 2023 è stato pubblicato un aggiornamento per lo strato 0-30 cm al dettaglio di 1 ha;
  • Compattazione del subsoil: non esiste una cartografia dedicata, ma i dati per produrla ci sono. 

Indicatori con criteri definiti a livello di stato membro (parte B)

  • Fosforo estraibile: carta della distribuzione del fosforo (come P2O5) nello strato 0-30 cm disponibile per la pianura (2005). Nel 2024 sarà pubblicato un aggiornamento per tutta la regione al dettaglio di 1 ha.
  • Concentrazione metalli pesanti: è disponibile una carta del fondo naturale antropico e del fondo naturale dei suoli agricoli per alcuni metalli pesanti per l’area di pianura. Esiste già, come richiesto dalla proposta di Direttiva, un elenco dei siti contaminati. E’ stato pubblicato nel 2022 un report sulla biodisponibilità dei metalli pesanti nei suoli agricoli della pianura sia verso le piante che verso le acque, a conclusione di un progetto pluriennale in collaborazione con ARPAE.
  • Concentrazione inquinanti organici: è in corso un progetto, in collaborazione con ARPAE, per la definizione del valore di fondo di alcuni analiti, quali diossine e furani (PCDD/PCDF), policlorobifenili (PCB) e idrocarburi policiclici aromatici (IPA). Verrà pubblicato un primo rapporto nel 2023. Esiste già, come richiesto dalla proposta di Direttiva, un elenco dei siti contaminati.
  • Capacità del suolo di trattenere l’acqua: non esiste una cartografia dedicata alla capacità di acqua disponibile (AWC) dei suoli , ma i dati per produrla ci sono. 

Indicatori senza criteri (parte C)

  • Contenuto di Azoto: cartografia della distribuzione dell’azoto nello strato 0-30 cm disponibile per la pianura (2005). Nel 2024 sarà pubblicato un aggiornamento per tutta la regione al dettaglio di 1 ha.
  • Reazione: carta del pH disponibile (strato 0-30 cm) per tutta la regione al dettaglio di 1 ha.
  • Compattazione del topsoil: carta della densità apparente dei suoli nello strato 0-30 cm disponibile per tutta la regione al dettaglio di 1 ha.
  • Biodiversità: non ci sono dati con la metodologia proposta (respirazione basale), ma sono stati fatti diversi monitoraggi utilizzando l’indice QBS-ar.  

Indicatori di consumo di suolo e di impermeabilizzazione (parte D)

Arpae produce ogni anno un aggiornamento del consumo di suolo regionale utilizzando i dati satellitari Copernicus, che confluisce nel rapporto annuale sul consumo di suolo redatto da ISPRA e dal SNPA per l’Italia. La metodologia europea ha preso come riferimento il sistema di monitoraggio italiano. 

Le cartografie indicate nelle parti A-C sono visibili su diversi siti web e molte di queste sono scaricabili dal portale MinERva.

Sono inoltre disponibili cartografie dei servizi ecosistemici forniti dai suoli, che raccontano in modo parametrico le diverse qualità dei suoli.

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ultima modifica 2024-04-05T13:10:14+02:00
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