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L'istrice e gli altri mammiferi

Istrice

L'area di Onferno é caratterizzata da una fauna tipica delle colline tra Romagna e Montefeltro.
Tra i piccoli mammiferi é da rimarcare la presenza del toporagno appenninico, una specie inizialmente ritenuta esclusiva delle zone montane; nei prati e nei campi coltivati sono comuni talpa e arvicola di Savi, mentre nel bosco prevalgono topo selvatico e arvicola rossastra; tra gli arbusti fanno il nido riccio e moscardino. A partire dalla seconda metà degli anni '80 si é assistito alla comparsa sempre piú regolare di due nuovi mammiferi piuttosto importanti: l'istrice e il capriolo. L'istrice é una specie prevalentemente africana, presente nel continente europeo solo con la popolazione italiana: diffusa in origine sul versante centrale e meridionale tirrenico della penisola, negli ultimi anni ha cominciato una lenta ma costante espansione verso nord e nord-est. Quanto al capriolo, sterminato da tempo nell'area, grazie a ripopolamenti e reintroduzioni ha ricolonizzato parte degli areali originari, trovando nelle colline romagnole un ambiente particolarmente adatto.

Le altre presenze

Allodola

L'avifauna della riserva é molto interessante. Spicca la presenza accertata di ben otto specie di rapaci, uno svernante, l'  albanella reale, e sette nidificanti: gheppio, lodolaio, poiana e albanella minore tra i falconiformi, allocco, barbagianni e civetta tra gli strigiformi. Nelle zone coltivate le specie ornitiche nidificanti piú comuni allodola, storno, quaglia, cuculo e fagiano. Nei cespuglieti, oltre a specie piuttosto familiari come merlo, usignolo, capinera e scricciolo, con un po' di fortuna si possono osservare anche uccelli meno consueti, spesso legati alle formazioni arbustive: é il caso di strillozzo, sterpazzola, occhiocotto e zigolo nero. Nei tratti a bosco la scarsità di alberi d'alto fusto impedisce di osservare non poche specie forestali tipiche degli stadi maturi: gli uccelli correlati alla presenza di cavità nei tronchi sono rappresentati solo dalle cince (soprattutto cinciarella e cinciallegra) e dal picchio muratore, mentre tendono a mancare i veri picchi. Merita di essere sottolineata la presenza dell'ululone, un anuro che ricorda un rospetto, ma che é facilmente riconoscibile per i colori bluastro e giallo-arancio della superficie ventrale. Quando viene disturbato, reagisce in maniera caratteristica: emette una secrezione irritante, solleva le zampe, si inarca e talvolta si rovescia mostrando il ventre colorato.

La fauna di grotta

Rinolofo mediterraneo

L'ambiente ipogeo di Onferno presenta una fauna estremamente peculiare. Il valore naturalistico della grotta é legato in gran parte alla presenza di colonie di chirotteri (pipistrelli), rappresentati da ben 6 specie diverse. Si tratta in assoluto del sito piú importante dell'intera regione. La specie piú significativa e preziosa é il miniottero, un pipistrello assai caratteristico, dal muso corto, la fronte bombata, le orecchie brevi, il pelo corto, denso e vellutato, le ali lunghe e strette. Attivo solo di notte, esce in caccia di insetti con un volo molto veloce, che ricorda quello delle rondini. Il miniottero é presente con circa 2.500 esemplari e frequenta la grotta tutto l'anno, spostandosi di volta in volta, persino durante il letargo, da una parte all'altra del complesso ipogeo alla ricerca del giusto microclima; specie altamente sociale, forma aggregazioni sia in estate per la stagione riproduttiva (colonie d'allevamento, a grappoli), sia in inverno per l'ibernazione. Confusi tra i miniotteri impegnati nei parti e nell'allevamento dei piccoli, in estate si possono osservare gruppi piú modesti di vespertilio maggiore e di vespertilio di Monticelli, due pipistrelli distinguibili soprattutto per il muso stretto e le orecchie piuttosto allungate. Sempre in estate la grotta é utilizzata per la riproduzione anche da una piccola colonia di rinolofo minore: come tutti i rinolofidi é noto anche come pipistrello ferro di cavallo, per la particolare forma di alcune escrescenze carnose del naso. In inverno sono invece presenti minuscole colonie di rinolofo maggiore e rinolofo mediterraneo. Oltre ai chirotteri le grotte ospitano innumerevoli altre presenze, per lo piú artropodi, di cui sono assai interessanti i diversi gradi di adattamento all'habitat ipogeo: osservabili con facilità nel corso di una visita, per la particolare abbondanza, sono le cavallette del genere Dolichopoda, dalla insolita colorazione bruno chiaro dovuta alla depigmentazione.