Parchi, foreste e Natura 2000

Fauna

Parco regionale Taro

Logo Parco 

Gli uccelli del greto e delle altre zone umide

 

Martin pescatoreNel parco l'avifauna é la classe di vertebrati piú conosciuta: sono state segnalate ben 221 delle 472 specie note per l'Italia. Questa ricchezza é dovuta all'elevata diversità di ambienti tra loro vicini e alla particolare ubicazione geografica. La valle del Taro, infatti, é un'importante via di transito tra la Pianura Padana e il Tirreno per numerosi migratori, che trovano un agevole corridoio per attraversare gli Appennini e condizioni ambientali favorevoli alla sosta. Lungo il corso principale del fiume, sugli isolotti e sui depositi di ghiaie e sabbia nidificano alcune delle specie piú caratteristiche del parco come sterna comune, fraticello, corriere piccolo e occhione, i cui nidi possono a volte essere distrutti da piene improvvise del fiume. Le prime due specie nidificano generalmente in colonie facilmente rilevabili per il continuo andirivieni degli individui, mentre le coppie di corriere piccolo e occhione sono solitarie, elusive e di difficile osservazione. Lungo il greto sono facilmente rilevabili altre specie come ballerina bianca e culbianco, che nidificano spesso negli ammassi di tronchi e rami, e come gabbiano reale e airone cenerino, che non nidificano nel parco ma sono presenti tutto l'anno. Nelle ripide scarpate che si formano in seguito all'erosione di grandi depositi di sedimenti fini lungo le rive e nelle pareti all'interno delle cave scavano i loro nidi a galleria sia specie coloniali come topino e gruccione, insettivori che migrano in Africa durante l'inverno, sia il territoriale martin pescatore, che si nutre di piccoli pesci che cattura con rapidi tuffi lanciandosi da un ramo a strapiombo sull'acqua o facendo lo spirito santo (cioé rimanendo sospeso in aria nello stesso punto con un frenetico battere di ali). Dove le acque scorrono lente o sono stagnanti, lungo i rami abbandonati dal fiume, nei canali e in alcune ex cave, gli uccelli acquatici nidificanti piú caratteristici sono gallinella d'acqua, germano reale, usignolo di fiume, pendolino e i rari tarabusino e marzaiola. Durante le migrazioni e in inverno questi ambienti, cosí come alcuni tratti del fiume, vengono frequentati anche da numerose specie di anatre sia di superficie, come alzavola e mestolone, sia tuffatrici come moriglione.

Gli uccelli di prati, boschi e coltivi

 

NitticoraNel parco è di rilevante interesse anche la presenza di pratelli aridi, frequentati da poche specie molto caratteristiche come starna, pernice rossa, calandrella, allodola, oltrechè dall'occhione. Anche il succiacapre, che nidifica e trascorre le ore diurne posato a terra nelle zone con bosco ceduo, utilizza questi prati per catturare in volo gli insetti durante il crepuscolo e la notte. Nelle zone con macchie piú o meno folte di cespugli, uno degli ambienti piú estesi del parco, si possono udire i canti e i versi di piccoli passeriformi come sterpazzola, sterpazzolina, canapino, usignolo, scricciolo e averla piccola. Quest'ultima è l'unica a poter essere facilmente osservata mentre caccia grossi insetti e a volte anche piccole lucertole e topolini restando posata in cima a un ramo o a un filo delle linee elettriche e telefoniche ai margini di prati e coltivi. Le zone boscose del parco sono ecologicamente abbastanza varie e comprendono anche i pioppeti artificiali nei quali l'uccello nidificante piú comune è il rigogolo; nei boschi ripariali con alcuni alberi maturi, oltre alle specie di picchi e passeriformi tipici di questo ambiente, vivono rapaci come sparviero e lodolaio, che catturano prevalentemente piccoli uccelli, e rapaci notturni come allocco e gufo comune, che cacciano soprattutto micromammiferi. Nei boschi nidificano anche numerose nitticore e alcune garzette, che si riuniscono in colonie chiamate "garzaie". Nelle zone coltivate per lo piú ai margini del parco, oltre a specie comuni come passera d'Italia, passera mattugia, cutrettola, saltimpalo e strillozzo, è presente anche l'averla capirossa, piuttosto rara nella nostra regione.

I mammiferi e le altre presenze

 

Arvicola d'acquaNumerosi sono i mammiferi presenti, per molti dei quali il parco rappresenta un importante corridoio di diffusione dalla montagna verso la pianura.
Oltre a specie facilmente osservabili come lepre e riccio, e a predatori molto elusivi come volpe, tasso, puzzola e faina, le cui tane sono spesso situate negli argini del fiume e dei canali, sono presenti due specie di particolare interesse per i loro adattamenti alla vita acquatica: toporagno d'acqua e arvicola d'acqua. Le zone piú adatte per osservare la presenza di anfibi e rettili sono quelle ai margini del corso principale del fiume, dove l'acqua scorre lentamente o ristagna e la vegetazione si sviluppa con piú facilità: i bracci morti o secondari, le pozze lasciate dalle piene, i bacini lacustri delle cave abbandonate. Tra gli anfibi abbondano rane verdi, rospo comune e smeraldino, raganella, tritone crestato e punteggiato. Tra i rettili, lungo la fascia fluiviale del parco è segnalata la testuggine palustre, ma il piú comune è senz'altro la biscia o natrice dal collare, che spesso si lascia scorgere mentre nuota alla ricerca di prede (anfibi adulti, girini, pesci). Presente è anche la meno comune biscia tassellata, piú strettamente legata all'habitat acquatico, mentre la biscia viperina, recentemente scoperta in diverse stazioni dell'Emilia occidentale, potrebbe far parte anch'essa dell'erpetofauna del parco (è già stata segnalata nella valle del Taro); la specie, che deve il nome alla livrea abbastanza simile a quella di certe vipere, puó raggiungere una lunghezza massima di 1 m e, almeno nella nostra regione, appare strettamente legata agli habitat torrentizi e fluviali. La fauna ittica, infine, è quella tipica del tratto medio dei corsi d'acqua emiliani tributari del Po: tra le specie piú tipiche sono da segnalare alcuni ciprinidi (cavedano, lasca, barbo), ai quali si accompagnano i piú piccoli vairone e alborella. Nel tratto piú a monte, è possibile trovare la trota fario, tipica di acque limpide, fredde e molto ossigenate. Sul fondo vive il cobite, un piccolo pesce di forma allungata dotato di barbigli coi quali fruga tra i sedimenti alla riceca di cibo; anche il ghiozzo padano, un gobide endemico del bacino del Po, trova riparo tra i ciottoli del fondo.

Azioni sul documento

ultima modifica 2012-05-28T18:34:00+01:00
Questa pagina ti è stata utile?

Valuta il sito

Non hai trovato quello che cerchi ?

Piè di pagina